Il parco della villa copre un’importante superficie ed è elemento essenziale dell’immobile. E’ stato progettato dall’architetto del paesaggio Ferrante Gorian, allievo di Burle Marx e molto attivo nell’area del triveneto negli anni 70 e 80.
Ferrante Gorian è stato un artista poi un botanico, un paesaggista, un uomo meticoloso, attento ai dettagli. Le sue ricorrenti visite a tutti i vivai del Triveneto alla ricerca di “opere d’arte”, piante che lo hanno colpito per la sua forma insolita e che ha segnato con un nastro rosso, sono diventate leggende.
Nel redigere il piano per un giardino, ricordando le piante che gli piacevano, ora intendeva l’uno e l’altro in un punto specifico, dove avrebbero creato armonia e bellezza. Le specie che ha scelto, quasi tutte decidue e con foglie leggere, non erano necessariamente autoctone, ma la profonda conoscenza e i tredici anni trascorsi in Uruguay al fianco dei migliori architetti paesaggisti del mondo come il rinomato paesaggio Burle Max, che lo ha arricchito con un immenso potenziale paesaggistico. Essenze straniere, sì, ma adatte al clima in cui sono andate a stare. Nel redigere il piano per un giardino, come il parametri del parco nella foto, si ricorda le piante che gli piacevano, ora intendeva l’uno e l’altro in un punto specifico, dove avrebbero creato armonia e bellezza. Le specie che ha scelto, quasi tutte decidue e con foglie leggere, non erano necessariamente autoctone, ma la profonda conoscenza e i tredici anni trascorsi in Uruguay al fianco dei migliori architetti paesaggisti del mondo come il rinomato paesaggio Burle Max, che lo ha arricchito con un immenso potenziale paesaggistico. Essenze straniere, sì, ma adatte al clima in cui sono andate a stare.
Data la complessità della creazione nella molteplicità e l’interazione dei suoi elementi, dei giardini da lui progettato ha anche richiesto la supervisione del lavoro: ha scelto le piante in vivai e cataloghi e alcuni ha controllato e diretto la piantagione con l’attenzione e la tensione creativa dello scultore che disegna la pietra o il pittore che diffonde i colori sulla tela. E spesso andava a controllare come crescevano e venivano curate le sue creature.